In questo post trattiamo il significato culturale,poetico, storico e filosofico del lavoro di ricerca che svolgiamo nel dojo NITEN ICHI RYU di spada, e nel dojo HAYATE di Kyudo (tiro con l’arco).
Questa poesia d’amore significa: “Anche se mi trattate così crudelmente, è impossibile che siate del tutto indifferenti all’amore. Forse un giorno arriverete a conoscerlo. Quel giorno avrete ciò che meritate.
Se fate bene in questa vita, sarete ricompensati con il bene nella prossima. Se fate del male, il male sarà la vostra ricompensa. Questo è l’Effetto Manifesto. Se la Causa Latente è buona, L’Effetto Latente sarà buono, e viceversa. E’ come un’eco che risponde a una voce, o un’ombra che accompagna una forma.
E’ del tutto naturale che l’uomo che disciplina se stesso con la Causa Latente in una vita ottenga la ricompensa successiva. Tuttavia, possono anche esservi occasioni in cui una Causa Latente attuale sia accompagnata da un Effetto Manifesto anch’esso attuale, oppure una Causa Latente nel passato sia seguita da un Effetto Manifesto attuale, e una Causa Latente attuale si accompagni a un Effetto Manifesto nel futuro. Il passaggio da un mondo a un altro è sempre possibile e può prodursi in un qualsiasi momento, senza che sia possibile evitarlo. Possono addirittura sussistere simultaneamente una Causa e un Effetto Latenti.
Possiamo fare l’esempio del fiore come Causa Latente e del frutto come Effetto Manifesto. Nel caso del melone, il fiore e il frutto compaiono simultaneamente. Sulla pianta di riso, il frutto – o per meglio dire il chicco – e il fiore spuntano all’estremità dello stelo. Tali esempi possono aiutarci a comprendere meglio.
La Totale Inseparabilità. Dalla Qualità Essenziale della Forma alla Qualità Essenziale dell’Effetto Manifesto, dall’inizio alla fine non può esservi interuzione. Tutto è concatenato, dalla Radice al Ramo, e si parla allora dei Dieci Punti. L’estremità finale corrisponde al fine ultimo. E in questo caso parliamo di Dieci Mondi. Tutti gli esseri viventi – perfino i più minuscoli vermi – possiedono le Dieci Qualità Essenziali. Neppure le creature inanimate sfuggono a questa regola.
Prendiamo l’esempio della castagna e del kaki. Dire che non provano tristezza nè dolore significa giudicare dal punto di vista degli esseri umani. E’ evidente che la loro esistenza implica naturalmente dolore e tristezza.
La comparsa della sofferenza nelle piante e negli alberi non è diversa dalle dimostrazioni di dolore negli esseri umani. Quando piante e alberi vengono annaffiati, crescono e sembrano felici. Quando sono tagliati e cadono a terra, l’avvizzimento delle foglie non è diverso dalla morte di un essere umano.
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