Questa è la testimonianza riportata integralmente di un occidentale al suicidio rituale giapponese.
Nel mese di febbraio del 1868 un gruppo di soldati giapponesi di Bizen diedero fuoco al quartiere degli occidentali di kobe che era allora chiamata Hiogo. Ai samurai di Bizen venne allora ordinato il seppuku. Lord Redesdale fu uno dei testimoni della cerimonia che la descrisse nel suo libro, Racconti dell’antico Giappone.
A corollario della complicata cerimonia sopra descritta dell’hara kiri, penso possa fungere da esempio la descrizione di un’esecuzione alla quale fui invitato ufficialmente come testimonio. Il condannato, Taki Zenzaburo, un ufficiale del principe di Bizen, era colui che aveva dato l’ordine di appiccare il fuoco al quartiere occidentale di Hiogo del febbraio 1868.
A tutt’oggi, infatti, a nessun occidentale era stato concesso di assistere a un sinile tipo di esecuzione, la cui realtà era fino ad allora nebulosamente confidata a favore di viaggiatori.
La cerimonia, che fu ordinata dall’Imperatore in persona, ebbe luogo alle 10,30 della notte, nel tempio dei Seiju kuji, il quartiere generale delle truppe di Satsuma a Hiogo. C’era poi presente un testimonio per ciascuna delle delegazioni straniere, sette in tutto.
Noi venimmo condotti al tempio degli ufficiali dei principi di Satsuma e Choshiu. Benchè la cerimonia dovesse essere condotta con la massima riservatezza, dai commenti che si intrecciavano nelle strade e nella piccola folla che premeva all’entrata del tempio si poteva facilmente comprendere che essa investiva un interesse tutt’altro che piccolo presso il pubblico.
Il cortile interno del tempio offriva una vista ancora più suggestiva, c’era una piccola folla di soldati riuniti in piccoli gruppi intorno a fuochi che diffondevano una luce fioca e tremante per gli strani anfratti e i fregi grotteschi degli edifici sacri. Ci venne intanto indicata una camera interna dove avremmo dovuto attendere fino a che i preparativi per la cerimonia non fossero stati completati. nella camera a fianco c’erano gli alti ufficiali giapponesi. Dopo un interminabile intervallo che a noi parve ancora più lungo per il silenzio che regnava intorno, Ito Shunske , provvisoriamente Governatore di Hiogo, venne da noi e, chiamatici ciascuno per nome, ci informo che altri sette Kenshi (sorveglianti, testimoni) avrebbero assistito alla cerimonia per parte dei giapponesi: ( Kenshi significa letteralmente ispettore del cadavere). Egli ed un altro ufficiale in rappresentanza del Mikado, due ufficiali della fanteria di Satsuma e due di quella di Choshiu’s e un rappresentante del principe di Bizen, al cui clan apparteneva il condannato, completavano il numero probabilmente aggiustato sul numero degli stranieri. Quindi Itoshunke ci chiese ancora se desideravamo porre qualche domanda al condannato, ma rispondemmo di no.(…)
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